Edoardo
Schuré (Strasburgo 1841 - Parigi 1929) l’autore dei
Grandi Iniziati, racconta qui la sua vita. I ricordi degli eventi più
inportanti della sua lunga esistenza si mescolano a pensieri e
considerazioni personali, che spiegano ed illuminano le varie opere
letterarie e filosofiche (Donne inspiratrici, Santuari d’Oriente,
I profeti dei Rinascimento, Il dramma musicale di R. Wagner),
poetiche e drammatiche (Il mago Merlino, ecc.). Questo volume,
dettato da un idealismo appassionato, talvolta sì ingenuo, ma
pervaso sempre da un’entusiastica adesione di spirito alle sue
convinzioni ed ai suoi sogni, costituisce una chiave indispensabile
per intendere i vari momenti del suo pensiero e l’evolversi
delle sue idealità religiose, dalle prime esperienze giovanili
alla scoperta della musica wagneriana, che fu per lui una vera e
propria rivelazione, dai suoi studi sulle leggende e tradizioni
celtiche ai viaggi nei luoghi santi delle grandi religioni (Luxor,
Efeso, Gerusalemme). Ma l’evento più importante della
sua vita, il magico cerchio e centro intorno a cui girerà
tutta la sua esistenza, fu l’incontro con Margherita Albana,
donna, a quanto pare, di eccezionali doti intellettive ed umane,
colla quale instaurò una comunione spirituale profonda e
vivificante, che si protrasse per tutta la sua lunga vita, anche dopo
la morte di lei avvenuta nel 1887. Il suo pensiero teosofico maturò
appunto alla luce di quest’amore appassionato e romantico,
nell’intima e perfetta unione di sentimenti e di idee con
questa donna meravigliosa, che egli considerò sua guida
spirituale e « grande inspiratrice » della sua opera. La
forza rivelatrice dello Spirito, così com’egli la sente,
viva e reale, nel sentimento d’amore per la sua donna, che
trascende la sfera del sensibile, si manifesta in modo imperioso ed
inequivocabile nei personaggi eccelsi della storia, le immagini
viventi dello spirito, i fondatori delle grandi religioni e
filosofie. Dopo la morte di Margherita Albana, vengono gli anni di
romantico pellegrinaggio nei luoghi santi, culla delle grandi
religioni. Le immagini e le emozioni che, davanti alle rovine e
monumenti dell’Egitto, della Grecia e della Palestina, suscitò
in lui la meditazione delle verità e leggende antiche (egli si
sofferma specialmente sul sacro dramma di Eleusi) si tradussero non
solo in opere di prosa, ma anche in drammi e poesie (non sempre,
dobbiamo purtroppo dirlo, all’altezza delle sue aspirazioni). «
Dove il filosofo dispera, l’artista ricomincia » Il
Sogno della mia vita si legge insomma come un romanzo, un romanzo
sui generis, sospeso appunto tra sogno e realtà, così
come sui generis fu la vita e il personaggio del suo autore, prima
idealista appassionato ed entusiasta, quasi un visionario e, più
tardi, convinto assertore dell’antroposofia steineriana.
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